- Anchilostomi

 

PHYLUM NEMATHELMININTHES
CLASSE NEMATODA
I nematodi del cane


Anchilostomi

 

Gli anchilostomi dei cani sono parassiti (vermi) che appartengono alla classe “Nematoda” e alla superfamiglia Strongyloidea.
Definendoli “parassiti” indichiamo che la relazione tra il nostro cane e questi organismi è una simbiosi che avvantaggia il parassita (verme) e danneggia l’ospite (cane).
Gli anchilostomi dei cani sono vermi tondi spesso definiti anche “ad uncino” a causa della ripiegatura dell’estremità cefalica. Come tutti i membri della superfamiglia Strongyloidea hanno capsula buccale dentata e ciclo vitale diretto e cioè che non prevede passaggi in ospiti intermedi (si passa dalla larva al cane).
Dopo la schiusa dell’uovo si susseguono diverse fasi larvali L1, L2, L3,L4, L5. La forma infestante è la larva in fase L3.
Tra gli anchilostomi interessano il cane l’Ancylostoma caninum , l’Ancylostoma Braziliense e l’ Uncinaria stenocephala. I primi hanno dimensioni di 1-2 cm, l’Uncinaria è lunga al massimo 1 cm.

Trasmissione e ciclo vitale
 


Le larve di Ancylostoma caninum e Ancylostoma Braziliense possono essere ingerite (direttamente o attraverso l’ingestione di animali infetti) o entrare per via percutanea. Le larve in stadio L3 che entrano per via percutanea raggiungono i polmoni tramite il torrente circolatorio e mutano in L4 in bronchi e trachea. Le L4 vengono poi deglutite e raggiungono l’intestino dove mutano nuovamente fino a raggiungere lo stadio di adulti. Se l’infestazione avviene per via orale sono possibili due percorsi:1) le larve deglutite raggiungono l’intestino 2)le larve penetrano nella mucosa della cavità orale. Nel primo caso le larve mutano due volte nella parete intestinale e poi, da adulte, invadono il lume, nel secondo caso gli spostamenti sono analoghi a quelli dell’infestazione per via percutanea. Il periodo di prepatenza, cioè il tempo tra l’ingestione delle larve, la possibilità di dimostrare la presenza del parassita, è di 14-21 gg. Per quanto riguarda l’Uncinaria, le larve penetrate per via percutanea raggiungono difficilmente l’intestino, i parassiti presenti nell’intestino l’hanno pertanto raggiunto attraverso l’ingestione delle larve. Il periodo di prepatenza dell’Uncinaria è di circa 15 giorni.
Larve di Ancylostoma caninum e Ancylostoma Braziliense , una volta nell’organismo, possono rimanere dormienti nelle pareti intestinali e risvegliarsi dopo mesi o anni trasformandosi in adulti. Tra i fattori predisponenti lo stato di malattia o stress psicofisico del soggetto e trattamenti prolungati a base di cortisonici. L’eliminazione di vermi adulti in seguito a trattamenti antitelminici può risvegliare le larve. Nelle cagne, le L3 di Ancylostoma caninum, che hanno raggiunto il polmone possono localizzarsi nella muscolatura epischeletrica e rimanere quiescenti fino all’approssimarsi di un parto. Le larve in fase L3 possono passare ai cuccioli attraverso il latte e il colostro. Il trattamento antitelminico sulle madri e esami delle feci negativi sulle stesse non assicurano l’assenza di possibilità di trasmissione dalla cagna ai cuccioli attraverso l’assunzione di latte e colostro. La possibilità di trasmissione transmammaria non è comprovata nell’ Ancylostoma Braziliense e nell’ Uncinaria Stenocephala.
Le infestazioni di Ancylostoma caninum sono frequenti in cuccioli e cani giovani (al di sotto di un anno), più rare negli adulti che hanno acquisito una certa resistenza a questi parassiti.

Zone a rischio e igiene dell’ambiente

Gli anchilostomi prediligono climi caldi e umidi, sono organismi aerobi, le larve uova si sviluppano nell’intervallo di temperatura compreso tra i 14° e i 34° C.
Le larve possono trovarsi nel terreno, sui pavimenti e nei prati erbosi. Per la pavimentazione dei box è consigliabile optare su superfici piuttosto lisce e di facile pulizia. In aree esterne il cemento è da preferire alla terra battuta. Sono raccomandabili la frequente rimozione delle feci seguita da lavaggi-disinfezioni accurate. Gli anchilostomi trovano un ambiente particolarmente favorevole nei tappeti erbosi rendendo pertanto rischiosi: prati, campi di addestramento, parchi cittadini eccetera. Le zampe dei soggetti che frequentano questi ambienti (tra cui i cani da caccia!), al rientro a casa, andrebbero ripulite e i detriti di terra e fango rimossi.

Effetti sull’organismo, sintomi e diagnosi

L’ Ancylostoma caninum è ematofago e può causare uno stato di anemia. Il suo effetto è particolarmente evidente in cuccioli e giovani, ospiti prediletti. Un singolo parassita può succhiare fino a 0,1 ml di sangue al giorno, ogni infestazione è sostenuta da numerosi parassiti, possono arrivare ad essere centinaia: a questo unto è facile quantificare le perdite ematiche e intuire l’effetto che possano avere su un cucciolo. In caso di infestazioni prolungate in cuccioli e esemplari al di sotto di un anno si assiste anche ad un calo del ferro.Se l’effetto di un’infestazione di Ancylostoma caninum è l’anemia i sintomi prodotti sono astenia, diarrea con sangue e muco, perdita di peso, inappetenza, pelo opaco, coprofagia, disturbi respiratori causati dalle larve presenti nei polmoni, lesioni cutanee spesso presenti negli spazi interdigitali, zoppie. La “Sindrome di minor rendimento del cane da caccia” è legata a infestazioni di Ancylostoma caninum.La diagnosi si fa in presenza di sintomi clinici accompagnati da analisi delle feci e, in taluni casi, anche del sangue. Gli esami delle feci dei cuccioli, nel periodo prepatente, possono risultare negativi nonostante la presenza di chiari sintomi di infestazione. Il parassita può infestare anche le volpi.
L’ Ancylostoma Braziliense non è ematofago ma danneggia la mucosa intestinale causando una perdita di albumina. I suo effetti sull’organismo sono meno imponenti rispetti a quelli di A. Caninum ma possono esserci disturbi gastrici e diarrea. A.Braziliense può infestare anche i gatti.
Anche l’Uncinaria Stenocephala (che colpisce cani, gatti e volpi) non è ematofaga ma causa perdite di albumina, modeste anemie, diarrea, dermatite negli spazi interdigitali e anoressia/letargia nel cuccioli.

Trattamento e prevenzione

Esistono sul mercato vermifughi contenenti principi attivi efficaci contro gli anchilostomi, il veterinario saprà suggerire il prodotto e il dosaggio adeguato al singolo soggetto. Nei cuccioli possono rendersi necessarie trasfusioni, nelle infestazioni gravi di cuccioli e adulti, in presenza di carenza di ferro, è opportuno ricorrere ad apposite integrazioni. E’ possibile effettuare trattamenti preventivi suo soggetti che vivono in zone endemiche somministrando il vermifugo a intervalli regolari. Migliore è la scelta di analizzare periodicamente le feci e utilizzare poi il farmaco solo in caso di effettiva infezione. Per quanto riguarda l’ Ancylostoma caninum le cagne in gravidanza devono essere trattate almeno una volta, successivamente cuccioli e madre vanno trattati a intervalli regolari secondo quanto suggerito dal veterinario.

Note

Gli anchilostomi possono infestare l’uomo dando vita a sindromi di larva migrans cutanea. Il contagio avviene generalmente a causa dell’ingresso di larve per via percutanea.

Tratto da "Milleniumdogs"